Oggi in una giornata da mare a metà ho riletto un pò di Principe. Mi interrogo sulla formula ‘l’essenziale è invisibile agli occhi’ la cui intensità poetica e letteraria non discuto.
Piuttosto, vorrei sottolineare le conseguenze che ‘agli occhi’ dei più quella frase sottende, e che ci hanno portato a supporre che ovunque ci sia un significato nascosto da esplorare e far emergere. O che l’alchimia della felicità si nasconda in qualche segreto elisir. O che i nostri comportamenti siano sempre e comunque guidati da una tensione inconscia da interpretare.
Ma cosa è essenziale, al giorno d’oggi? Guardo un mare in tempesta o dei bambini che crescono. Mi perdo nel volo metodico e coordinato di un gabbiano. Scrivo un articolo che secondo me funziona. Mangio un buon piatto fatto di cibi genuini. Prendo un caffè con un amico e mi sento meno solo. Leggo un bel libro che mi apre una prospettiva. Condivido con la mia compagna tutto ciò che può esserlo in una relazione. Alimento un hobby nel tempo perso di cui conosco solo io il meccanismo. Immagino un lavoro sicuro e ben retribuito dove mi sento realizzato ed attivo.
Allora, io penso che l’essenziale sia ben visibile agli occhi eccome. Una vita piena e soddisfacente che restituisce dignità a chi la vive è fatta di cose molto ben visibili e per niente nascoste nei bassifondi dei significati da far emergere.
Penso inoltre che che l’infelicità di molti sia più facilmente comprensibile se scendiamo tutti sulla terra dalla luna, guardiamo come la terra è fatta e non quanto è distante da come dovrebbe essere.