Ci chiedono correttezza. Ci chiedono umanità. Ci pregano con destrezza di sopportare le avversità.
Ci chiedono una ballata. Ce la domandano ridendo con gusto. Ce la chiedono mentre il sole tramonta e ce la storpiano a mezzo busto.
Ci chiedono contestatazione. Sceglietevi un capo, un leader che parla. Ci dicono preparatela pure, noi vi abbiamo tolto la cultura per farla.
Ci chiedono contribuite. Ci regalano un cacciavite. Ci esortano a vivere una vita in modo balordo e un pò rotto, l’alternativa doc ad un mondo corrotto.
Ci chiedono pazientate. Con fretta se pagate. Ci dicono non sporcate ma noi il pulito lo abbiamo nel sangue, mentre è il loro pulito che langue.
Ci sussurrano dimenticate. Utilizzate la rimozione. Scordatevi ad ogni alba il ritornello di questa canzone.
Scambiano con una parola di Freud il carrattrezzi di quella stagione quando di notte faceva un po’ freddo e ti aspettavo emozionato in stazione.
Quel giorno non è arrivato. Quel giorno non arriverà mai. Quel giorno è solo un dato in risposta immaginaria ai miei guai.
Con te stando contesterei.
Con te stando con te starei.
Con te stando mangerei un gelato.
Con te stando non sono mai stato.