Le persone semplici

sogno

Le persone semplici non giudicano. Pensano quando è necessario. Lavorano e si assumono la responsabilità. Si arrangiano come possono costruendo un caleidoscopio di possibilità.

Le persone semplici hanno un’innata tendenza al fare. Parlano solo quando è utile. Si muovono leggere nell’aria e si spaventano di fronte alle intemperie. Si accorgono del tempo che passa e quando si offendono te lo dicono.

Le persone semplici sono belle perché hanno il coraggio di sgranare gli occhi e commentare “che bello”. Quando devono esprimere un’opinione, dicono che è difficile per loro stare nella neutralità, perché sono abitate da conflitti e passioni.

Le persone semplici parlano come mangiano e sono capaci con battute, per l’appunto semplici, di dire una poesia, spiegare meccanismi complessi come l’ossigenazione del vino e come mai la Fiorentina sta giocando un campionato storto.

Le persone semplici sanno cosa è l’olio di gomito e usano in abbondanza olio extravergine durante la cottura di un soffritto. Non corrono in automobile ma si gasano quando la loro macchina va bene in ripresa. Non diventano boriose quando nascono i figli e fanno diventare proprio, in  versione moderata, il concetto di rivalità.

Le persone semplici hanno sudato. Sono normalmente avare e ogni tanto spendono per il loro piacere, che ritengono un sacrosanto diritto. Possono fare a meno di tutto ma non del rispetto reciproco e del dirsi le cose in faccia quando tengono all’altro.

Le persone semplici rinunciano quando un compito è impossibile. Si sforzano invece di riuscire, quando la forbice esistenziale tra come sono e come potrebbero diventare è ampia al punto giusto da generare in loro curiosità e entusiasmo. Hanno un gusto speciale per i valori artigianali della vita, il che non esclude l’evenienza di essere appassionati di tecnologia.

Le persone semplici non sono autoreferenziali. Se qualcuno cucina meglio, che so, la spigola alla brace o la parmigiana, glielo riconoscono. Hanno sofferto senza però aver trasformato la sofferenza in una retorica. Sanno amare e ricercarti quando hanno bisogno di aiuto. Scompaiono poi per settimane o per mesi, senza vincolarti in un ricatto affettivo.

Le persone semplici sopravvivono senza di noi ma ci vogliono bene lo stesso. Le senti vicine anche senza vederle, e questo genera la rassicurante convinzione, quando ti svegli di soprassalto di notte, di non essere rimasto da solo ad arrampicarti sulla vita.