Cambiare l’Italia con un cucciolo di cinghiale

Da stamani cambiare l’Italia è diventato possibile. Cambiare l’ignoranza si può. Mio figlio, in un’intervista a La sette, di fronte alla domanda ‘Cosa chiederesti al Presidente del Consiglio’ ha risposto: un cucciolo di cinghiale.

Mio figlio lo vuole cucciolo: già forte ma ancora da allattare. Un piccolo maialotto selvatico come quelli visti numerosi in Corsica quest’estate, che ha insistito perchè prendessi.

D’altronde abbiamo adottato cani, gatti, piccioni, rondoni, criceti. Perchè no. Un animale è un animale.

Gabriele lo vorrebbe portare a spasso, in un mondo forse un pò strano, dove al guinzaglio giri con un mangiaghiande.  Dovrei allora spiegargli che i mangaghiande stanno bene in natura. E che certe regole vanno rispettate.

Lui risponde: ma tante cose sono strane in questo mondo. Tante regole non sono rispettate. E allora dovremmo parlare delle guerre, delle  ingiustizie e della violenza. Della disoccupazione, del menefreghismo e dell’isolamento sociale.

Insomma, parlare del desiderio di crescere un cucciolo di cinghiale in un appartamento apre la mente, ma purtroppo non credo che lo faremo. Resta però la consolazione di spiegare a Gabriele che non è possibile crescere in un appartamento un cinghiale.

E il fatto che di questo sono convinti un po’ tutti – genitori, animalisti, intervistatori, politici, etc.  – mi fa sentire un uomo che fa parte di una collettività e cittadino di un’Italia migliore.